"Agli scrittori del Novecento" poesia di Lavinia Capogna
Agli scrittori del Novecento
Poesia di Lavinia Capogna dal volume "Un navigante senza bussola e senza stelle" ©
Voi non abitavate
in solide case,
non c'era nulla di rassicurante
nel vostro secolo straziato.
Non potevate più scrivere
lievi versi d'amore
o malinconiche elegie
ma solo parole agre
e desolate.
Non potevate più passeggiare
come Jean Jacques Rousseau
in boschi solitari
ma percorrevate
nervosamente
le grandi vie
di Manhattan.
La musica era frantumata,
sfumata
come il tracciato irregolare
di un elettrocardiogramma,
i romanzi non avevano più trame
ma vaghi pensieri sconnessi,
la pittura era metafisica,
astratta,
Freud aveva scoperto
l'inconscio.
E voi scrivevate di notte,
scrivevate mentre Londra bruciava.
Nessuna ricompensa
per i vostri coraggiosi sforzi,
per le vostre estenuanti lotte
eppure
senza le vostre imperfette parole
chi avrebbe confortato
quella ragazza che,
stanca,
la sera
si toglie le scarpe
e quel ragazzo, con gli occhiali appannati,
che ora attraversa il ponte
e guarda il fiume ?
foto Doisneau
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