Qualcosa su Dostoevskij
Qualcosa su Dostoevskij
Fedor Dostoevskij I fratelli Karamazov
Il dissoluto ed impulsivo Dimitri, il cinico materialista Ivan e il buono e delicato Aleska ma anche il cattivo padre, la bella e mutevole Grusenka, tutta una società e un mondo in un capolavoro con una trama perfetta e una straordinaria analisi psicologica e sociale.
Principe Myskin da "L'idiota" di Dostoevskij
"Non saprei resistere allo struggimento di essere dimenticato da voi. (...) Adesso scopro che mi siete necessaria, indispensabile. Non ho null’altro da dirvi, questo è tutto. Soltanto, mi farebbe stare bene pensare che siete felice"
"Umiliati e offesi" di Dostoevskij è un romanzo meno celebre in Italia di altri del grande autore russo.
Personalmente è uno dei miei libri preferiti
Qualche anno fa scrivevo così:
"Ho riletto " Umiliati ed offesi " di Dostoevskij. L'ho finito ieri alle due di notte. Per ben due volte ho pianto. Veramente bellissimo. Una trama con influssi dickensiani sul tema del perdono: la bella Natascia che per amore del fatuo Aleskey abbandona la famiglia e tradisce le convenzioni sociali, la piccola Nelly che rappresenta i bambini a cui viene negata l'infanzia, il machiavellico, spregevole principe che pensa che tutto si possa comprare con il denaro, il dolce Ivan, scrittore povero e vanamente innamorato, ma la vera protagonista del romanzo è la città di Pietroburgo con i suoi bellissimi palazzi ma anche i suoi tuguri, le botteghe, i vicoli e le sue storie di povertà, disperazione e prevaricazione. Solo con una frase Dostoevskij sa descrivere sensazioni e stati d'animo profondi, riesce a trasportarti nel suo mondo come in un incanto solo con poche parole. Il romanzo, che egli scrisse nel 1861 a 40 anni, è anche una forte critica sociale alla corrotta aristocrazia a cui vogliono sfuggire anche i giovani aristocratici più sensibili, affascinati dalle nuove idee socialiste come Katja.
Il finale, così sospeso, è veramente una grande idea letteraria"
"Dostoevskij, mio marito" - Bellissime memorie, molto ben scritte e di semplice lettura che rievocano il felice incontro, per ragioni professionali, di una dattilografa ventenne e di un celebre scrittore quarantacinquenne, Dostoevskij. L'amore e il matrimonio pieno di creatività, la povertà, i debiti, i parenti che si approfittano, la tragedia della morte di due figli bambini. Ma su tutto risplende il ritratto di un uomo buono, intelligente, instancabile romanziere, pieno di tenerezza verso la moglie e i figli, geloso senza ragione e giocatore accanito che vince la sua ossessione, grande scrutatore dell'animo umano. È straordinario pensare che pur avendo mille problemi, l'epilessia e l'asma che lo tormentavano, Dostoevskij abbia saputo creare romanzi immortali come "I fratelli Karamazov", "L'Idiota", "Delitto e castigo", "Umiliati e offesi", "I Demoni". Penso che dovremmo esser grati ad Anna Dostoevskaja per questo ritratto intimo, delicato e sincero del marito.