Lord Alfred Tennyson, il cuore di un poeta/ Lord Alfred Tennyson, the Heart of a Poet - Articolo di Lavinia Capogna

Lord Alfred Tennyson, il cuore di un poeta/ Lord Alfred Tennyson, the Heart of a Poet - Articolo di Lavinia Capogna 



Lord Alfred Tennyson, il cuore di un poeta

Articolo di Lavinia Capogna
(novembre 2021) ©

Ciascuno di noi ha qualche anno decisivo in cui avvengono – in bene o in male – eventi che cambiano le nostre vite. Il 1850 fu sicuramente uno di questi per il grande poeta Alfred Tennyson. Aveva 41 anni e in quell’anno sposò l’intelligente Emily Sellwood, che conosceva fin dall’adolescenza, e pubblicò la sua terza opera poetica che gli diede imperitura fama: “In Memoriam A.H.H.”, composta da 131 liriche dedicate a colui che gli inglesi chiamano il suo ‘beloved friend’ Arthur Henry Hallam, che era deceduto a soli 21 anni nel settembre del 1833.

“In Memoriam A.H.H.” è un bellissimo libro, da leggere con riverenza perché il poeta, che lo elaborò in lunghi tredici anni, vi riversò il suo incurabile dolore e smarrimento per la morte improvvisa del suo amico del cuore e dove, pur essendo un uomo molto riservato, aprì il suo cuore al mondo.

Il libro ebbe grande successo e fu prediletto dalla regina Victoria che vi ritrovò il suo dolore per la scomparsa dell’amato marito, il principe Albert.
Solo il filosofo francese Montaigne nelle parole che dedicò al suo amico Étienne de la Boétie aveva avuto prima di Tennyson parole tanto grandi per un amico. 

Vi fu tra loro una amicizia fraterna o un amore sentimentale ? I confini non sono sempre così delineati e non lo sapremo mai a meno che non emergano documenti inediti ma non è neppure tanto importante sapere se fu un grande affetto fraterno o un amore sentimentale, espresso o non espresso, ricambiato o non ricambiato, casto o non casto, ma ciò che importa è che Tennyson con la sua umanità e il suo pathos poetico abbia saputo esprimere un grande sentimento. 

Alcune accurate recenti biografie sul poeta hanno preso in considerazione il fatto che egli fosse bisessuale e che il grande amore di Tennyson per Hallam fosse un grande amore omosessuale. "In Memoriam A.H.H.” venne inizialmente pubblicato anonimo. Nel suo libro Tennyson paragonò il suo dolore per la scomparsa di Hallam a quello di una giovane sposa che, smarrita, non ha più il suo amato consorte vicino a sé nel suo letto e scrisse che in ogni luogo sentiva il ‘gentile respiro’ del suo amico.

L’amicizia tra i due ragazzi, appena ventenni, era sbocciata nelle severe aule di Cambridge in quella Inghilterra che da pochi anni aveva superato la grande paura del rischio dell’invasione da parte dell’audace Bonaparte e che, seppure caoticamente, era in piena rivoluzione industriale. Fu un periodo storico in cui nel paese si vide il proliferare delle fabbriche, tristi casermoni, che quasi distrussero la vita rurale degli artigiani nei paesi e nei sperduti villaggi. I Luddisti si opposero vanamente a ciò.

Ci fu una grande emigrazione di persone delle campagne alle città e nacque un nuovo lavoratore: l’operaio, il proletario, così chiamato perché ‘possedeva’ solo la prole e ascese al potere una nuova classe sociale: la borghesia.
Charles Dickens, che era stato anche lui a12 anni un bambino operaio, ha descritto vigorosamente la grande povertà dell’Inghilterra in via di sviluppo industriale e le sue ingiustizie feroci: bambini e donne che lavoravano in condizioni disumane, orari di lavoro lunghissimi, retribuzioni estremamente basse, nessuna igiene e promiscuità. E proprio per questo nel 1800 l’Inghilterra, insieme alla Francia, divenne la ‘patria’ del socialismo con un grande riformatore come Robert Owen.
L’Inghilterra era anche in grande espansione in Asia ed Africa, dopo aver perduto nel 1776 le colonie americane, e si avviava a diventare il più grande Impero del mondo, la cui gemma era l’India.

Cambridge, il Lincolnshire, la regione dove viveva Tennyson nelle East Midlands del paese, e la fumosa Londra, la Spagna e la Germania furono i luoghi della loro grande amicizia.

Alfred Tennyson era nato nel 1809. La sua famiglia era allora relativamente agiata anche se in seguito ebbe grandi difficoltà economiche, suo padre Charles Tennyson era un pastore protestante, sua madre Elizabeth era una donna di carattere mite e amorevole che aveva avuto ben 11 figli.
L’infanzia e l’adolescenza di Alfred Tennyson furono illuminate dal suo grande amore per la poesia che emerse prestissimo infatti egli fin da bambino scriveva versi (una cosa alquanto rara) ma venne funestata dal temperamento del padre, Charles Tennyson, da lui molto amato. Il padre era un uomo instabile, alcolizzato, in seguito divenne molto aggressivo e saltuariamente soggetto ad epilessia. Sua madre tentava di proteggere e difendere i suoi figli e se stessa come poteva. Tennyson venne mandato in un collegio che gli fu insopportabile, l’educazione del tempo era alquanto brutale e la pedagogia non esisteva, ma trovò una via di espressione e di libertà emotiva nella poesia e a soli 18 anni pubblicò la sua prima opera. Il libro, a cui parteciparono con qualche poesia anche due dei suoi fratelli, non ottenne alcun successo e non vendette praticamente nulla nonostante fosse un lavoro pregevole.

All’università di Cambridge Alfred Tennyson, indubbiamente bello di aspetto, intelligente, sensibile, dotato di senso di humor ma anche timido, riservato, introverso, incline alla malinconia, divenne uno degli studenti più notevoli e carismatici.

Un altro era Arthur Henry Hallam, anche lui componeva versi e avrebbe voluto essere un poeta ma non ebbe quasi il tempo di realizzare la sua vocazione e il padre lo spingeva a diventare avvocato. Hallam aveva delle grandi qualità: delicato e femmineo nell’aspetto (anche Tennyson scrisse in una poesia che l’umanità di Hallam era femminile), delicato anche nei modi garbati e nei sentimenti come testimoniano le sue lettere e le testimonianze dei suoi amici, era ragionevole, pacato, sensato, innamorato dell’Italia dove era stato diciassettenne, di cui studiava la lingua con profitto, era un grande ammiratore delle opere di Dante e a Roma aveva corteggiato una giovane donna inglese che però non aveva fatto molto caso al suo giovanissimo ammiratore. 

Anche Hallam, come Tennyson, aveva qualche problema con suo padre anche se meno grave di quelli dell’amico. Suo padre era uno storico molto ricco e con simpatie reazionarie che, come vedremo, gli avrebbe procurato non pochi ostacoli nel corso dei pochissimi anni che il giovane Hallam aveva ancora da vivere, la maggior parte dei quali Arthur Hallam li trascorse insieme a Tennyson.
Tennyson e Hallam avevano invece idee molto progressiste, erano a favore della libertà in Spagna, in Polonia, in Grecia e in Italia (anziano e celebre Tennyson avrebbe incontrato anche Garibaldi).

La loro amicizia si sviluppò molto rapidamente ed intrapresero un viaggio segreto in Spagna tentando di unirsi ai cospiratori contro il Re Ferdinando che era un tiranno. Tennyson rimase affascinato dalla Spagna ma entrambi si spaventarono e tornarono in Inghilterra dopo un colloquio con uno dei cospiratori spagnoli che disse che avrebbero ‘tagliato la gola a tutti i preti’. 

Rivoluzione e poesia sono sempre andate d’accordo in Inghilterra: il grande poeta Wordsworth (che fu amico di Tennyson) era un radicale che aveva sostenuto la Rivoluzione francese, Coleridge un anticonformista, Byron era morto assai giovane in Grecia dove si era recato per difendere la libertà del popolo greco, Shelley un libero pensatore (Tennyson era un ammiratore del libero pensiero e di Giordano Bruno), John Keats invece, minato dalla tubercolosi, era morto a soli 25 anni a Roma dove si era rifugiato cercando di sfuggire alla malattia ma anche estenuato dagli ostacoli al suo amore per Fanny Browne.

Ma anche le donne scrittrici non erano da meno, superando artisticamente i romanzi storici di Walter Scott e il Poema di Ossian allora in gran voga, avevano descritto splendidamente la vita quotidiana dell’Inghilterra del loro tempo: Jane Austen, la libertaria George Elliott, le sorelle Brontë tra le cui opere spiccavano l’inquieto e bellissimo “Cime tempestose” e ”Jane Eyre" ed infine le poetesse di talento Elizabeth Barrett Browning e Christina Rossetti.

Nel 1832 Tennyson pubblicò un secondo libro di poesie, alcune di queste poesie erano dedicate ad Arthur Hallam che si prodigò per farlo pubblicare e trattare con gli editori.
Il libro non ebbe successo ma venne ammirato dal grande poeta Romantico Samuel Coleridge, l’autore de "La ballata del vecchio marinaio".
Esso venne cinicamente stroncato da un critico e per Tennyson ciò fu profondamente doloroso.

Tennyson e Hallam avrebbero anche voluto scrivere e pubblicare un libro di poesie a quattro mani ma il padre di Hallam lo impedì, egli era oltremodo sospettoso verso l’amicizia dei due ragazzi.
L’ amicizia tra Tennyson e Hallam aveva tutte le tonalità delle grandi amicizie della gioventù nate sugli stessi ideali, un sodalizio intellettuale su quelle che Goethe aveva chiamato le ‘affinità elettive’ e su una istintiva e spontanea connessione emotiva.

Nell 1892, immediatamente dopo la sua morte e per sua volontà, sua moglie Emily (che si chiamava come sua sorella) e il loro figlio primogenito che si chiamava Hallam di nome proprio, distrussero molte lettere di Tennyson. Non sappiamo che cosa quelle lettere potessero contenere però è abbastanza lecito pensare che potesse anche essere qualcosa riguardo alla sua amicizia con Arthur Hallam che Tennyson non volesse tramandare ai posteri.

Nel 1832 Tennyson ed Hallam avevano fatto anche un viaggio insieme in Germania, Hallam aveva condotto il suo amico in musei e pinacoteche, era infatti un appassionato di opere d’arte. Tennyson scrisse una bellissima lirica sul loro viaggio dove definì la loro stanza ‘darling room’.
Ma un colpo di scena diede una svolta inaspettata alla loro amicizia: Hallam si innamorò ‘perdutamente’, come scrisse in una lettera, della sorella di Alfred Tennyson, Emily Tennyson. Il casto amore venne ricambiato dalla ragazza, con una promessa di fidanzamento. Entrambi i padri e soprattutto quello di Hallam avversarono questo fidanzamento, i due innamorati furono costretti a scriversi in italiano per impedire che il padre di Hallam leggesse le loro lettere. Il padre di Hallam aveva inoltre vietato ad figlio di frequentare Emily finché non avesse compiuto 21 anni, cioè la maggiore età, ma egli aveva disubbidito a questa tirannica imposizione e aveva continuato a recarsi nel Lincolnshire dalla famiglia Tennyson sia per vedere Emily, sia il suo grande amico Alfred.
Non sappiamo quali fossero i sentimenti di Alfred Tennyson verso il fidanzamento di sua sorella Emily con Hallam.

Arthur Hallam scrisse un breve saggio sulle poesie di Tennyson, un saggio lungimirante e che denotava una grande acutezza letteraria.
Nell’estate del 1833 il padre di Hallam chiese al figlio di accompagnarlo in un viaggio in Austria, in realtà Hallam avrebbe preferito molto di più recarsi nuovamente nella sua amata Italia ma tuttavia trovò abbastanza piacevole Salisburgo e poi raggiunsero Vienna. Nella sua storia familiare c’erano purtroppo problemi cerebrali genetici ed egli morì improvvisamente a Vienna a causa di una emorragia cerebrale il 15 settembre 1833. Si spense serenamente. Aveva 21 anni.

La notizia giunse ad Alfred Tennyson e a sua sorella Emily solamente ai primi di ottobre attraverso una lettera scritta a loro dallo zio di Hallam. 
Il giorno prima due sorelle di Tennyson avevano visto una misteriosa ombra durante una passeggiata e ciò era stato avvertito come un presentimento.
Tennyson rimase sconvolto dalla morte di Arthur Hallam e così Emily che quando lo seppe perse conoscenza.
Tennyson non poté neppure recarsi ai funerali e per lungo tempo la sua situazione psicofisica fu così drammatica che familiari ed amici temettero per la sua vita.
Anche per Emily fu difficilissimo riprendere la vita normale e solo un anno dopo accettò un invito a casa del padre di Arthur Hallam dove nacque una grande amicizia tra lei e la sorella del fidanzato scomparso, Ellen Hallam.
Emily sposò in seguito un uomo con cui, sembra, ebbe un matrimonio infelice.

Per molti anni fino a quando Alfred Tennyson non rivide Emily Sellwood, la sua futura moglie e amica di gioventù, egli visse in precarie condizioni. Spesso senza soldi, senza curarsi di cercare di pubblicare le bellissime poesie che scriveva, di cui la maggior parte erano scritte per Hallam. 
Tennyson abitava dove capitava da amici oppure con la madre e i fratelli più piccoli, temeva molto di essere malato di epilessia come suo padre anche se non lo fu mai (come invece nello stessa epoca lo fu Dostoevskij), beveva troppo ma non come due suoi fratelli che erano alcolizzati e consumatori di oppio. Fumava anche troppo tabacco e beveva grandi quantità di tè. Si ricoverò anche in una clinica per malattie nervose dove provò la terapia dell’acqua – inutile e in gran voga in quegli anni. Era ‘affascinante’ come dissero le donne che lo avevano conosciuto, si fece crescere la barba e indossava sempre un mantello nero e un cappello spagnolo. Non era sconosciuto come poeta ma non era neppure famoso e nei luoghi più vari della sua vita vagabonda scriveva le poesie che avrebbero costituto la sua terza opera, “In Memoriam A.H.H.”, che venne definita "il più grande tesoro della letteratura inglese".

Fu invece problematico il lungo rapporto di Tennyson con Emily Sellwood prima del loro matrimonio nel 1850. Come abbiamo visto essi si conoscevano fin dalla prima giovinezza. Emily Sellwood abitava in un paese vicino a quello di Tennyson, era una ragazza sensibile, intelligente di salute molto cagionevole (più tardi divenne invalida) il che le impedì di diventare una pianista. Sua sorella Louise Selwood, aveva sposato un fratello di Alfred Tennyson, Charles, tuttavia il matrimonio tra Louise e Charles era infelice perché lui era tossicodipendente.

Nel 1835 Tennyson, che aveva 26 anni, aveva fatto una proposta di fidanzamento ad Emily Sellwood ma il padre di lei, un ricco avvocato, era stato in dubbio se concedere oppure no la mano di sua figlia al poeta ed egli, forse stanco dell’attesa oppure perplesso per altre ragioni, aveva scritto una lettera abbastanza enigmatica alla ragazza, una lettera di rottura in cui egli le aveva scritto che c’erano dei lati della sua personalità che lei non avrebbe approvato ma non aveva spiegato nella lettera quali fossero questi lati. Sono state fatte varie ipotesi. Una di queste era che egli avrebbe potuto riferirsi al suo amore precedente per Arthur Hallam, si potrebbe pensare che parlare di un amore (forse) omosessuale con una fanciulla del 1800 avrebbe potuto essere una situazione scabrosa ed imbarazzante invece anni dopo Emily Sellwood ammirò moltissimo le poesie di "In Memoriam A.H.H." e fu lei a suggerire il titolo a Tennyson. Al momento però quella lettera aveva turbato Emily tanto che suo padre le aveva vietato di frequentare ulteriormente il poeta. Tutto sembrava andato in fumo finché parecchi anni dopo Tennyson si riavvicinò ad Emily e questa volta la sua proposta di fidanzamento venne accettata. 

Nonostante le lunghe premesse non buone il loro fu un matrimonio felice infatti Emily fu non solo una moglie innamorata ma anche una moglie piena di attenzioni per lui, fu lei che si dedicò a trattare con gli editori, a curare le edizioni dei suoi libri così come aveva fatto Hallam, a collaborare con lui che nel frattempo era diventato celebre, a rispondere alla grande quantità di lettere che egli riceveva. Nonostante la sua precaria situazione di salute ella dimostrò una tempra eccezionale. I suoi “Diari” sono stati pubblicati e una saggista le ha dedicato una biografia.
Emily e Tennyson ebbero due figli, Hallam e Lionel.
Nella seconda parte della sua vita Tennyson fu, dopo decenni di quasi povertà, stroncature, vagabondaggi ed incertezze, il poeta più letto ed amato dell’era Vittoriana, venne nominato Lord cioè baronetto e anche Poeta laureato, un titolo onorifico insignito dalla regina Victoria in persona che egli incontrò due volte. Fu amico di Charles Dickens e del grande poeta americano Longfellow. Egli morì nel 1892 a 83 anni e riposa nell’Abbazia di Westminster a Londra nella parte chiamata Poets’ Corner insieme ad altri grandi poeti.

Le sue poesie sono molto belle come stile e contenuti, denotano una grande forza morale e sanno evocare con poche parole stati d’animo ed emozioni. Da noi a parte il ciclo di poemi su Re Artù e Lady of Shalott sono poco conosciute perché non vengono più tradotte da molti anni. Andrebbero tradotte di nuovo in modo fedele (per quanto fedele possa essere la traduzione di una poesia) e in uno stile più moderno ed accessibile ai lettori contemporanei.
Per Arthur Hallam egli scrisse anche il famoso verso: “È meglio aver amato e aver perduto piuttosto che non avere amato mai”.

 



Lord Alfred Tennyson, the Heart of a Poet

Article by Lavinia Capogna
(November 2021) ©

Each of us has a few decisive years in which events occur-for better or worse-that change our lives. 1850 was certainly one of them for the great poet Alfred Tennyson. He was 41 years old, and in that year he married the intelligent Emily Sellwood, whom he had known since his teenage years, and published his third poetic work that gave him imperishable fame: "In Memoriam A.H.H.," consisting of 131 poems dedicated to the man whom the English call his 'beloved friend' Arthur Henry Hallam, who had passed away at the age of only 21 in September 1833.

"In Memoriam A.H.H." is a beautiful book, to be read with reverence because the poet, who drafted it over long thirteen years, poured into it his incurable grief and bewilderment at the sudden death of his beloved friend and where, although a very private man, opened his heart to the world.

The book was a great success and was favored by Queen Victoria, who found in it her grief over the passing of her beloved husband, Prince Albert.
Only the French philosopher Montaigne in the words dedicated to his friend Étienne de la Boétie had had such great words for a friend before Tennyson.

Was there a fraternal friendship or a sentimental love between them? The boundaries are not always so delineated and we will never know unless unpublished documents emerge but it is also not so important to know whether it was a great fraternal affection or a sentimental love, expressed or not expressed, reciprocated or not reciprocated, chaste or not chaste, but what matters is that Tennyson with his humanity and poetic pathos was able to express a great feeling. 

Some accurate recent biographies on the poet have considered the fact that he was bisexual and that Tennyson's great love for Hallam was a great homosexual love. "In Memoriam A.H.H." was initially published anonymously. In his book Tennyson likened his grief over Hallam's disappearance to that of a young bride who, lost, no longer has her beloved spouse near her in her bed and wrote that everywhere he felt the 'gentle breath' of his friend.

The friendship between the two boys, barely in their twenties, had blossomed in the stern classrooms of Cambridge in that England which had only a few years ago overcome the great fear of the risk of invasion by the daring Bonaparte and was, albeit chaotically, in the midst of the Industrial Revolution. It was a period in history when the country saw the proliferation of factories, dismal barracks, which almost destroyed the rural life of artisans in towns and remote villages. The Luddites vainly opposed this.
There was a great emigration of people from the countryside to the cities and a new worker was born: the worker, the proletarian, so called because it 'owned' only its offspring, and a new social class rose to power: the bourgeoisie.
Charles Dickens, who had also been a child laborer at 12 years of age, vigorously described the great poverty of industrially developing England and its vicious injustices: children and women working in inhumane conditions, extremely long working hours, extremely low wages, no hygiene and promiscuity. And this is precisely why in 1800 England, along with France, became the 'home' of socialism with a great reformer like Robert Owen.
England was also in great expansion in Asia and Africa, having lost the American colonies in 1776, and was on its way to becoming the world's largest empire, the jewel of which was India.

Cambridge, Lincolnshire, the region where Tennyson lived in the country's East Midlands, and smoky London, Spain and Germany were the places of their great friendship.

Alfred Tennyson had been born in 1809. His family was then relatively well off although they later had great economic difficulties, his father Charles Tennyson was a Protestant pastor, and his mother Elizabeth was a woman of mild and loving character who had as many as 11 children.
Alfred Tennyson's childhood and adolescence were enlightened by his great love of poetry, which emerged very early in fact he wrote verse from an early age (something quite rare) but was bedeviled by the temperament of his father, Charles Tennyson, whom he loved very much. His father was an unstable, alcoholic man, later becoming very aggressive and occasionally prone to epilepsy. His mother tried to protect and defend her children and herself as best she could. Tennyson was sent to a boarding school that was unbearable to him, the education of the time was quite brutal and pedagogy did not exist, but he found a way of expression and emotional freedom in poetry and at only 18 years old published his first work. The book, in which two of his brothers also participated with a few poems, achieved no success and sold practically nothing despite being a valuable work.

At Cambridge University Alfred Tennyson, undoubtedly handsome in appearance, intelligent, sensitive, with a sense of humor but also shy, reserved, introverted, prone to melancholy, became one of the most remarkable and charismatic students.

Another was Arthur Henry Hallam, who also composed verse and would have liked to be a poet but had almost no time to realize his vocation and his father pushed him to become a lawyer. Hallam had some great qualities: delicate and feminine in appearance (even Tennyson wrote in a poem that Hallam's humanity was feminine), delicate also in polite manners and feelings as his letters and the testimonies of his friends testify, he was reasonable, calm, sensible, in love with Italy where he had been seventeen years old, whose language he studied with profit, he was a great admirer of Dante's works and in Rome he had courted a young English woman who, however, had not paid much attention to his very young admirer.

Hallam, like Tennyson, also had some problems with his father though less serious than those of his friend. His father was a very wealthy historian with reactionary sympathies who, as we shall see, would cause him no few obstacles during the very few years young Hallam had left to live, most of which Arthur Hallam spent with Tennyson.
Tennyson and Hallam, on the other hand, had very progressive ideas; they were in favor of freedom in Spain, Poland, Greece, and Italy (old and famous Tennyson would also meet Garibaldi).
Their friendship developed very quickly and they undertook a secret trip to Spain attempting to join the conspirators against King Ferdinand who was a tyrant. Tennyson became fascinated by Spain but both became frightened and returned to England after an interview with one of the Spanish conspirators who said they would 'cut the throats of all the priests.'

Revolution and poetry have always gone together in England: the great poet Wordsworth (who was Tennyson's friend) was a radical who had supported the French Revolution, Coleridge a nonconformist, Byron had died very young in Greece where he had gone to defend the freedom of the Greek people, Shelley a freethinker (Tennyson was an admirer of freethinking and Giordano Bruno), John Keats on the other hand, undermined by tuberculosis, had died at only 25 in Rome where he had taken refuge trying to escape illness but also exhausted by obstacles to his love for Fanny Browne.
But women writers were not to be outdone either, surpassing artistically the historical novels of Walter Scott and Ossian's Poem then in vogue, they had beautifully described the everyday life of England in their time: Jane Austen, the libertarian George Elliott, the Brontë sisters among whose works were the restless and beautiful "Wuthering Heights" and "Jane Eyre," and finally the talented poets Elizabeth Barrett Browning and Christina Rossetti.

In 1832 Tennyson published a second book of poems, some of these poems were dedicated to Arthur Hallam who did his best to get it published and deal with publishers.
The book was not successful but was admired by the great Romantic poet Samuel Coleridge, the author of "The Ballad of the Old Mariner."
It was cynically panned by a critic and for Tennyson this was deeply painful.

Tennyson and Hallam would also have liked to write and publish a book of poems by four hands but Hallam's father prevented this; he was beyond suspicious of the two boys' friendship.
The friendship between Tennyson and Hallam had all the shades of the great friendships of youth born on the same ideals, an intellectual fellowship on what Goethe had called the 'elective affinities' and on an instinctive and spontaneous emotional connection.

In 1892, immediately after his death and at his behest, his wife Emily (who was named after his sister) and their first-born son, who was named Hallam by his own name, destroyed many of Tennyson's letters. We do not know what those letters might have contained however, it is quite safe to assume that it might also have been something about his friendship with Arthur Hallam that Tennyson did not want to pass on to posterity.

In 1832 Tennyson and Hallam had also made a trip together to Germany, Hallam had taken his friend to museums and picture galleries, he was in fact an art enthusiast. Tennyson wrote a beautiful lyric about their trip where he called their room a 'darling room.'
But a twist gave an unexpected turn to their friendship: Hallam fell 'madly' in love, as he wrote in a letter, with Alfred Tennyson's sister, Emily Tennyson. The chaste love was reciprocated by the girl, with a promise of engagement. Both fathers and especially Hallam's father opposed this engagement; the two lovers were forced to write to each other in Italian to prevent Hallam's father from reading their letters. Hallam's father had also forbidden his son to associate with Emily until he was 21 years old, i.e., the age of majority, but he disobeyed this tyrannical imposition and continued to travel to Lincolnshire to the Tennyson family both to see Emily and his great friend Alfred.
We do not know what Alfred Tennyson's feelings were toward his sister Emily's engagement to Hallam. 

Arthur Hallam wrote a short essay on Tennyson's poems, a forward-looking essay that denoted great literary acuity.
In the summer of 1833 Hallam's father asked his son to accompany him on a trip to Austria, actually Hallam would much rather have gone to his beloved Italy again but nevertheless he found Salzburg pleasant enough and then they reached Vienna. There were unfortunately genetic brain problems in his family history and he died suddenly in Vienna from a brain hemorrhage on September 15, 1833. He passed away peacefully. He was 21 years old.

The news reached Alfred Tennyson and his sister Emily only in early October through a letter written to them by Hallam's uncle. 
The day before, two of Tennyson's sisters had seen a mysterious shadow during a walk, and this had been felt as a premonition.
Tennyson was shocked by Arthur Hallam's death and so was Emily who lost consciousness when she heard about it.
Tennyson could not even go to the funeral, and for a long time his psychophysical situation was so dramatic that family and friends feared for his life.
It was also very difficult for Emily to resume normal life, and it was not until a year later that she accepted an invitation to the home of Arthur Hallam's father where a great friendship was born between her and her late fiancé's sister, Ellen Hallam.
Emily later married a man with whom, it seems, she had an unhappy marriage.

For many years until Alfred Tennyson saw Emily Sellwood again, his future wife and friend from his youth, he lived in precarious conditions. Often without money, he did not care to try to publish the beautiful poems he wrote, most of which were written for Hallam. 
Tennyson lived wherever he happened to be with friends or with his mother and younger siblings, feared greatly that he was ill with epilepsy like his father although he never was (as was Dostoevsky in the same era), drank too much but not like two of his brothers who were alcoholics and opium users. He also smoked too much tobacco and drank large amounts of tea. He also admitted himself to a clinic for nervous diseases where he tried water therapy-useless and in vogue in those years. He was 'charming' as the women who had known him said, grew a beard and always wore a black cloak and a Spanish hat. He was not unknown as a poet but neither was he famous, and in the most varied places of his wandering life he wrote the poems that would constitute his third work, "In Memoriam A.H.H.," which was called "the greatest treasure of English literature."

Instead, Tennyson's long relationship with Emily Sellwood before their marriage in 1850 was problematic. As we have seen they had known each other since their early youth. Emily Sellwood lived in a town near Tennyson's, was a sensitive, intelligent girl of very poor health (she later became an invalid) which prevented her from becoming a pianist. Her sister Louise Selwood, had married a brother of Alfred Tennyson, Charles, however, Louise and Charles' marriage was unhappy because he was a drug addict.

In 1835 Tennyson, who was 26 years old, had proposed an engagement to Emily Sellwood but her father, a wealthy lawyer, had been in doubt whether or not to grant his daughter's hand in marriage to the poet and he, perhaps tired of the wait or perplexed for other reasons, had written a rather enigmatic letter to the girl, a break-up letter in which he had written to her that there were sides to his personality that she would not approve of but he had not explained in the letter what those sides were. Various assumptions were made. One of them was that he could have been referring to his earlier love for Arthur Hallam, one would think that talking about a (perhaps) homosexual love with a maiden in the 1800s would have been a scabrous and embarrassing situation instead years later Emily Sellwood greatly admired the poems of "In Memoriam A.H.H." and it was she who suggested the title to Tennyson. At the time, however, that letter had upset Emily so much that her father forbade her to associate further with the poet. Everything seemed to have fizzled out until several years later Tennyson reconnected with Emily and this time his proposal of engagement was accepted.

In spite of the long, not good premises theirs was a happy marriage in fact Emily was not only a loving but also an attentive wife to him, it was she who devoted herself to dealing with publishers, to taking care of the editions of his books as Hallam had done, to collaborating with him who in the meantime had become famous, to answering the large amount of letters he received. Despite her precarious health situation she showed exceptional temperament. Her "Diaries" were published and an essayist dedicated a biography to her.
Emily and Tennyson had two sons, Hallam and Lionel.
In the latter part of his life Tennyson was, after decades of near-poverty, strongholds, wanderings and uncertainties, the most widely read and beloved poet of the Victorian era, was named Lord i.e. baronet and also Poet Laureate, an honorary title bestowed by Queen Victoria herself whom he met twice. He was a friend of Charles Dickens and the great American poet Longfellow. He died in 1892 at the age of 83 and rests in Westminster Abbey in London in the part called Poets' Corner along with other great poets.

His poems are very beautiful in style and content, denoting great moral strength and able to evoke moods and emotions in a few words. By us (Italy) apart from the cycle of poems on King Arthur and Lady of Shalott they are little known because they have not been translated for many years. They should be translated again faithfully (as faithfully as a translation of a poem can be) and in a more modern style accessible to contemporary readers.
For Arthur Hallam he also wrote the famous line, "Tis Better to have loved and lost than never to have loved at all”.


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