Clara Schumann, una vera artista - Articolo di Lavinia Capogna
Clara Schumann, una vera artista
Articolo di Lavinia Capogna
"Credimi, mia cara bambina, le doti intellettuali sono un grande arricchimento nella vita, ma il vero tesoro, ciò che le dona splendore come nient'altro, è un cuore gentile" così scriveva Clara Schumann a sua figlia Eugenie.
Solo da poco tempo la figura di Clara Schumann (che da ora chiameremo solo Clara) sta emergendo, distaccandosi da quella esclusivamente di moglie del grande compositore Robert Schumann - bravissima pianista sì ma pur sempre subalterna.
Lettere, diari, memoriali, biografie fanno emergere come Clara sia stata una donna straordinariamente avanti sui tempi (era nata nel 1819) che raggiunse - con non poca fatica - ciò che era precluso a quasi tutte le donne della sua epoca: sposare la persona che amava, fare la professione che amava, essere indipendente economicamente.
In più ella rimase vedova due mesi prima di compiere 37 anni e con sette figli.
Nonostante l'amicizia romantica con Johannes Brahms, durata circa 40 anni, ella non si risposò e riuscì a seguire e curare i figli non sempre facili.
Fu lei stessa una compositrice di talento e, finalmente, si stanno incidendo dischi con le sue opere e pubblicando i suoi spartiti.
La figlia Eugenie ha lasciato in un libro di memorie un intenso ritratto della madre
tuttavia la vita non fu facile per questa artista.
Suo padre, Friedrich Wieck, era un uomo autoritario, rigido e collerico. Proveniva da una famiglia povera ma era riuscito a diventare un borghese, si era sempre interessato di musica ed era diventato il miglior insegnante di Lipsia (Leipzig). Tuttavia, come parecchi studenti di musica classica sanno, ci sono insegnanti assai severi.
Wieck aveva sposato nel 1816 una giovane cantante, Marianne Tromlitz (nipote del noto flautista Johann George Tromlitz) ma dopo solo otto anni, la nascita di cinque figli e scenate furibonde i due si erano separati.
Clara era partita con la madre ma poi il padre aveva costretto la moglie a farla tornare a Lipsia. Aveva deciso di farne una grande pianista. Non era solo l'amore per la musica a guidare Wieck ma anche il desiderio di essere considerato il miglior maestro di piano del suo tempo e gli auspicati futuri lauti guadagni. C'era l'esempio settecentesco di un altro tiranno, il violinista Leopold Mozart che aveva portato in giro per mezza Europa i piccoli Wolfgang Amadeus e Anne Marie esponendoli a grandi sforzi per la loro età.
I bambini prodigio avevano successo nelle sale da concerto.
Wieck sottopose Clara fin dall'età di cinque anni ad uno studio severo. Anche se ciò le avrebbe dato in futuro una professione, le negò un'infanzia serena.
La madre era una figura lontana che viveva risposata a Berlino e aveva avuto altri figli (allora in Germania esisteva il divorzio). Nel 1828 anche Friedrich Wieck si era risposato. La seconda moglie era Clementine Fechner, una sua ex allieva più giovane di lui di vent'anni.
Non ci fu mai un buon rapporto tra Clara e Clementine. Non le venne mai fatto un regalo, non le fu mai donata una bambola, venne mandata in un istituto scolastico solo per un paio d'anni ma poi prese lezioni private da precettori, non aveva neppure amici coetanei.
Il padre era completamente anaffettivo (insegnava musica anche agli altri figli e una volta scagliò un violino contro un figlio maschio).
Clara gli voleva molto bene, lui la lodava solo quando suonava bene altrimenti la considerava distratta e svogliata.
Ben pochi bambini sarebbero usciti indenni psicologicamente da questa famiglia, Clara sviluppò invece un forte carattere e un cuore sensibile.
Nell'autunno del 1830 un ragazzo ventenne si trasferì a casa Wieck (ciò era abbastanza usuale allora) per prendere quotidiane lezioni di musica dal maestro.
Clara aveva 11 anni.
Con Clara bambina, Robert Schumann ebbe un buon rapporto da fratello maggiore. Spesso malinconico e ansioso, era con lei spiritoso e gentile, a volte suonavano insieme a quattro mani il piano.
Lui proveniva da una famiglia borghese di Zwickau, una cittadina della Sassonia. Anche Lipsia era in Sassonia (la Germania era allora divisa in vari regni) ma era una città importante.
Robert Schumann aveva un carattere particolare: era affascinato dalla letteratura e dalla musica che aveva studiato seppure un po' disordinatamente, destinato a diventare avvocato aveva studiato a Heidelberg ma poi aveva lottato per seguire la sua vocazione: voleva diventare un celebre pianista. Non fu facile per lui convincere la madre perché fare il musicista sembrava una professione ben più incerta che quella di avvocato ma infine ci riuscì.
Si sottopose anche a un numero interminabile di lezioni. Wieck gli fece accettare il suo metodo: studio incessante e severo. Al maestro non sfuggì il grande talento dell'allievo.
Tuttavia il giovane Robert conduceva una vita sregolata, prendeva la notte per il giorno, frequentava taverne, beveva moltissima birra bavarese e vino stando male il giorno seguente e sentendosi in colpa.
A Lipsia incominciò una relazione segreta con una ragazza, Christel, forse una cameriera, che durò ben sei anni. Non avrebbe mai potuto sposarla e neppure loro ci pensavano perché erano di classi sociali differenti. Egli aveva anche flirts con altre donne e con amici uomini come sembra da alcune frasi autobiografiche.
I suoi biografi sono in contrasto su questo punto: un genio della musica, quale egli era, bisessuale suscita ancora scandalo. Tuttavia le frasi per quanto velate sono rivelatrici.
Egli ebbe anche una grande amicizia o amore per un bravo violinista che morì giovane, Christian Ludwig Schuncke.
Nel 1833 Robert si ammalò di sifilide sembra contagiato da Christel. Riuscì a guarire ma la malattia potrebbe aver avuto un peso nella sua tragica fine.
Conobbe anche una baronessina di 16 anni, Ernestine von Fricken, anche lei allieva e residente da poco a casa di Wieck. Clara aveva allora 14 anni.
Così ne parlò alla madre "(Ernestine) è davvero devota a me, e si interessa a tutto ciò che è artistico. È straordinariamente musicale—tutto, insomma, ciò che potrei desiderare in una moglie".
Fu Wieck a parlare bene di Robert al barone boemo padre di lei e l'aristocratico invitò nella sua residenza il giovane pianista.
Egli era favorevole al fidanzamento che avvenne anche se non in modo ufficiale.
Tuttavia qualcosa non quadrava: i matrimoni erano allora principalmente degli accordi basati sul censo e su fattori sociali e Robert era un borghese sempre alla ricerca di talleri che poi spendeva in carta da musica, abiti alla moda e taverne. Era strano che un ricchissimo titolato acconsentisse ad un simile fidanzamento.
Robert scoprì che Ernestine non era figlia del barone ma che era nata da una relazione extraconiugale di una sorella di lui. Era stata adottata dall'aristocratico e dalla moglie di lui ma al suo matrimonio non avrebbe avuto una dote e non sarebbe neppure diventata, a suo tempo, erede del padre adottivo.
Robert si offese che non fosse stata lei a dirglielo, forse vide anche sfumare un matrimonio conveniente, sembra che non fosse neppure molto innamorato di lei. La lasciò. Ernestine la prese invece malissimo perché si era innamorata veramente di Robert. Si trasferì a Londra e in seguito sposò un aristocratico.
Quando Clara aveva 16 anni, nel 1835,
Robert si innamorò di lei.
Era diventata una ragazza con la quale lui poteva parlare di sé apertamente. Le scrisse: "Forse tuo padre, dopotutto, non mi rifiuterà la sua benedizione quando gliela chiederò. C’è ancora molto da riflettere, ma nel frattempo confido nel nostro buon angelo. Il destino ci ha destinati l’uno all’altra, lo so da tempo, anche se non ho avuto il coraggio di parlarti prima o di chiarirmi con te. Ti spiegherò meglio in seguito queste mie annotazioni disordinate, e se non riuscirai a leggerle, sappi almeno che ti amo più di quanto possa dire.... Sta diventando buio in questa stanza e gli altri passeggeri dormono. Fuori c’è una bufera di neve. Io mi rifugerò in un angolo, con la testa appoggiata su un cuscino, e penserò solo a te. Addio, mia Klara". ( così egli la chiamava).
Clara si innamorò perdutamente di Robert. Per la prima volta qualcuno le diceva parole comprensive e affettuose.
Quando scambiarono il primo bacio lei si sentì svenire.
Ma Friedrich Wieck non solo non diede il consenso al fidanzamento ma si infuriò. Lasciò Lipsia, per un certo periodo, per impedire a Clara di vedere il giovane musicista, diceva il peggio su di lui giungendo a diffamarlo con palesi bugie, tentava di dissuadere la figlia. Se si fosse sposata la sua carriera da concertista sarebbe naufragata.
L'anziano Goethe, Paganini e altri avevano ammirato i suoi concerti. Il poeta Grillparzer aveva dedicato una poesia a Clara dodicenne.
Con Wieck fu una lotta estenuante e alla fine Robert, che arrivò a detestare il futuro suocero, comprese che l'unica via era quella legale. Se un giudice avesse sancito ufficialmente che i motivi contro il matrimonio portati da Wieck erano infondati si sarebbero potuti sposare senza il suo consenso.
Ma Clara avrebbe dovuto firmare un documento per avviare il procedimento giudiziario. Lo fece ma non fu per nulla facile per lei emotivamente perché voleva bene al padre (e amava Robert).
Dopo un lungo periodo i due innamorati vinsero la causa. Nel 1840 poterono sposarsi. Ci fu una rottura completa con Wieck che, poi, tre anni dopo si fece inaspettatamente vivo quando Robert aveva incominciato ad avere successo.
Clara era la persona che aveva sempre creduto nel suo talento e lo aveva incoraggiato.
Sotto l'influsso della giovane moglie, Robert divenne un assiduo compositore, un danno alle dita della mano destra gli impedì di diventare un concertista (come avrebbe desiderato), sembra che non fosse un eccelso direttore d'orchestra ma compose capolavori come la "Sinfonia Renana", le celebri "Kreisleriana", "Papillons", "Humoreske", "Fantasiestücke", le tre Sonate per piano come la sorprendente e difficile "Sonata n 2 in Sol minore op 22", le deliziose "Kinderszenen" e molte altre.
Nell'assai competitivo e ben poco solidale mondo musicale Robert era generoso: sostenne il polacco Chopin che era allora un insegnante di piano a Parigi pressoché sconosciuto così come in futuro avrebbe sostenuto il giovane Brahms.
Fu amico di Liszt (che in seguito divenne geloso del talento di Clara), del distinto e solidale Felix Mendelssohn Bartholdy, la cui sorella Fanny era una brava pianista e compositrice e di Richard Wagner che, detto per inciso, era un seguace dell'anarchico Bakunin e prese parte ai moti del 1848 mentre gli Schumann, seppure repubblicani, fuggirono da Düsseldorf dove abitavano.
Dal matrimonio nacquero otto figli: uno morì purtroppo molto piccolo, sette divennero adulti. Clara ebbe anche due aborti spontanei.
Robert era timido, taciturno in pubblico, tenero verso i bambini e la moglie e riuscì lentamente ad affermarsi.
Clara continuò a suonare e a dare tournée concertistiche, tra cui una in Russia con il marito, ma molto sporadicamente.
Qualcuno ha visto in Robert un ostacolo alla carriera pianistica di lei. Altri hanno contestato questa visione. Lui le aveva scritto: "Durante il primo anno di matrimonio dovresti dimenticare l'artista; dovresti vivere solo per te stessa, per la tua casa e per tuo marito".
Egli voleva che fosse abbigliata in modo sobrio.
Egli continuò, sembra, ad avere qualche storia omosessuale che Clara accettò.
Lei ebbe una grande amicizia con una coetanea ipovedente, Rosalie Leser, che abitava con un'amica. Alcuni si sono chiesti se la loro fosse solo un'amicizia o anche qualcosa di sentimentale ma sinceramente non c'è alcun indizio di questo. Clara scrisse: "Trascorro quasi tutto il mio tempo con lei e non desidero più compagnia; mi capisce perfettamente e ammira Robert con la massima riverenza".
Per una singolare casualità o destino Rosalie Leser morì nel 1896 tre giorni prima di Clara.
Una figlia di Clara e Robert, Eugenie, ebbe una relazione sentimentale di vent'anni con Marie Fillunger, una cantante viennese che, anni dopo la morte di Robert, visse alcuni anni nella casa di famiglia. Era assai raro che una madre del 1800 (e non solo) accettasse che la compagna della figlia abitasse a casa sua. Avevano due stanze separate ma vicine.
Ci sono rimaste le lettere di Marie Fillunger a Eugenie ma non quelle di lei.
Il figlio Felix morì giovane, era un bel ragazzo sensibile e con talento poetico.
Il figlio Ludwig manifestò sintomi psichiatrici e visse a lungo in un istituto.
Il lungo ricovero del giovane Ludwig è l'unico aspetto della vita di Clara che può lasciare un po' perplessi. Era davvero necessario?
È anche vero che era un tempo in cui la psicologia era agli esordi e non esistevano psicofarmaci.
Ferdinand si sposò e visse una quarantina d'anni ma divenne dipendente dalla morfina, allora abbastanza diffusa.
Marie, un carattere allegro e socievole, fu sempre molto vicina alla madre, accompagnandola nelle tournée pianistiche.
Julie, considerata la più bella della famiglia, venne ammirata da Johannes Brahms e sposò un aristocratico italiano, il conte Vittorio Amadeo Radicati di Marmorito.
Nel 1853 avvenne il fondamentale incontro tra Johannes Brahms e i coniugi Schumann. Ci fu subito una grande connessione emotiva. Brahms era un bel ragazzo di vent'anni, pieno di talento, simpatico e scherzoso.
Robert e Clara intuirono immediatamente che egli aveva un grande talento. Ben presto divenne un frequentatore quotidiano di casa Schumann.
Tuttavia Robert non aveva da tempo una buona salute fisica e emotiva: aveva ricorrenti sintomi fisici (soprattutto vertigini e dolori) e crisi d'ansia, paura di impazzire e purtroppo nel 1854 questa paura si concretizzò.
Le varie ipotesi psicologiche che sono state fatte su di lui non hanno nessun valore scientifico.
Un suo medico diagnosticò, giusta o sbagliata che fosse, una "melanconia delirante".
Egli incominciò a sentire dapprima una musica celestiale. Poi vide il defunto Schubert che gli donava uno spartito.
Lui trascrisse la musica.
Ma poi udì voci malvagie nella mente o esterne, temeva di uccidere Clara (cosa che non avrebbe mai fatto) e chiese di essere ricoverato in un istituto per malattie mentali.
Per Clara fu molto doloroso. Ella, nonostante fosse incinta, rimase per 16 giorni sveglia accanto al marito.
Ma un giorno lui, approfittando del fatto che lei fosse uscita, corse fuori, in abito da camera, per gettarsi nel fiume Reno.
Da giovane aveva sognato di affogare nel Reno.
Dei barcaioli lo notarono, lui si gettò dal ponte ma venne salvato da loro.
Riportato a casa, i medici dissero che il ricovero era ormai inevitabile.
Fu scelta una clinica privata a pagamento a 50 chilometri da Düsseldorf. Non era un comune manicomio ma una clinica per la media borghesia. Le cure consistevano nel nulla o quasi: arsenico in dose non pericolosa nella minestra, polvere di ferro sulle bistecche, una miscela di rame nel vino e nel caffè una dose di una pianta che oggi si sa che è altamente tossica!
Il suo stato psicologico era alterato, a momenti era tranquillo, a momenti delirante. Per lungo tempo non si ricordò chi fosse Clara.
L'autopsia evidenziò anomalie cerebrali.
Per Clara la malattia del marito e poi la sua morte, nel 1856 (lui aveva solo 46 anni) furono una grande sofferenza.
In più i medici le avevano proibito di andarlo a trovare. Temevano che lei rimanesse scioccata.
Lo poté rivedere solo il giorno prima del decesso.
Brahms andò ad abitare dagli Schumann, fu molto vicino emotivamente a Clara, la sostenne, era dichiaratamente innamorato di lei ma lei ricambiò, sembra quasi certo, con un affetto fraterno.
La loro amicizia durò per più di 40 anni fino alla morte di lei.
Entrambi distrussero parte del loro epistolario di cui ci rimangono 700 lettere.
Clara riuscì a riprendersi anche grazie ai figli e alla carriera concertistica che dovette intraprendere stabilmente non solo per passione ma anche per ragioni economiche.
Ebbe una carriera di grande successo in tutta Europa nonostante si fosse ammalata di una malattia molto simile alla fibromialgia.
Proponeva sempre la musica del marito e fece stampare le sue opere.
Era una donna sola e indipendente.
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Bibliografia:
Eugenie Schumann The Schumanns and Johannes Brahms (2022)
Christine Eichel Clara. Künstlehrerin, Karrienfrau, Working Mom. Clara Schumann, kämpferisches Leben
(Ed. Siedler 2024)
Lettere di Clara Wieck Schumann e Johannes Brahms (due volumi)
Lettere di Robert Schumann
John Worthen Robert Schumann. Life and Death of a Musician
(2021)
A. Dietrich Il giovane Brahms. Lettere e ricordi (2018)
Rudolf von der Leyen Johannes Brahms. L’uomo e l’amico (2025).
(Questi ultimi due entrambi scoperti e tradotti da Marina Caracciolo, la maggiore esperta italiana di Brahms).
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