Qualcosa di piacevolmente nuovo su Johannes Brahms - Recensione di Lavinia Capogna (novembre 2025)
Qualcosa di piacevolmente nuovo su Johannes Brahms
Recensione di Lavinia Capogna
(novembre 2025)
È stato appena pubblicato un prezioso libro di memorie intitolato "Johannes Brahms. L'uomo e l'amico" di Rudolf von der Leyen (Ed.Libreria musicale italiana) che era stato pubblicato nel 1905 in Germania ma mai finora in Italia.
"Johannes Brahms als Mensch und Freund" come suona il titolo originale è stato scoperto, curato e tradotto da Marina Caracciolo, una delle più importanti esperte italiane del grande musicista.
Anche chi non è un grande cultore della musica classica può aver ascoltato da qualche parte il celeberimmo "Poco allegretto" della Sinfonia numero 3 di Brahms. Un brano che con la sua sincera e travolgente umanità e maestria commuoverebbe chiunque - tanto per citare un brano di Brahms, autore di varie sinfonie, musica da camera, danze ungheresi, musica sacra.
Marina Caracciolo, milanese, trasferitasi a Torino, laureata in Lettere con indirizzo. storico musicale, autrice di alcuni saggi molto ben scritti, scorrevoli e approfonditi su alcuni poeti e con un altro libro di prossima pubblicazione (questa volta di sue poesie) ha già dedicato altre opere a Brahms.
Un saggio scritto da lei, "Brahms e il Walzer. Storia e lettura critica" che è stato insignito nel 2005 del Premio cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Premio Villa Morosini (Rovigo) e una traduzione del volume "Il giovane Brahms. Lettere e ricordi" di Albert Dietrich, vincitore del Primo Premio per la traduzione del Concorso Letterario Internazionale "Cristina Campo" di Firenze nel 2023.
Come fa notare Marina Caracciolo questo nuovo libro di von der Leyen e quello precedente di Dietrich costituiscono quasi un insieme. Infatti quello di Dietrich era un memoriale sul giovane Brahms, un bel ragazzo con i lunghi capelli, snello, dallo sguardo intelligente, e questo di von der Leyen un ritratto del Brahms cinquantenne. Un Brahms con la barba grigia, corpulento, forse meno agile ma sempre con i suoi vivaci occhi azzurri.
"Johannes Brahms. L'uomo e l'amico" narra dell'amicizia tra il grande musicista di Amburgo e Rudolf von der Leyen, musicista, appassionato di musica ed industriale della seta.
Brahms era nato invece in una famiglia povera, suo padre era un musicista ambulante, e si era fatto largo da sé nel vivacissimo mondo musicale tedesco grazie al suo talento, generosamente sostenuto da Robert Schumann purtroppo allora quasi in declino psicofisico. Brahms, che non si sposò mai, fu legato per quarant'anni a Clara Schumann, grande pianista e donna molto avanti per suoi tempi, da un'amicizia romantica e da un rapporto di mutuale sostegno emotivo che ha fatto versare fiumi di inchiostro.
Egli morì un anno dopo di lei nel 1897 a 63 anni.
Il ritratto di Brahms che emerge da queste pagine, fortunatamente salvate dall'oblio, è quello di un uomo simpatico, gioviale, generoso che invia, diventato ricco e famoso, cifre ingenti a sconosciuti in difficoltà ma che usa i suoi abiti fino a logorarli e indossa sempre un vecchio cappotto fuori moda.
Un Brahms scherzoso che in un freddo giorno d'inverno tira per gioco palle di neve alle ragazze di una scolaresca, incontrate per caso, e loro gli rispondono ridendo ma anche un Brahms ipersensibile che piange nella sua casa di Vienna, che si alza alle sei del mattino, che compone capolavori, che non vuole entrare nelle accese polemiche tra wagneriani e non wagneriani che furono nella Mitteuropa di fine 1800 come quelle da noi tra gli appassionati della Callas e della Tebaldi negli anni '50 del Novecento.
Emerge un mondo musicale vivissimo (Caracciolo fa seguire ai nomi non celebri brevi e accurate note a pié di pagina che soddisfano la curiosità dei lettori): compositori, pianisti, violinisti ma anche frammenti di vita sentimentale. Cosima Liszt, figlia del grande musicista ungherese Franz, che lascia il marito, celebre direttore d'orchestra, per fuggire con l'indebitato Richard Wagner, Eugenie Schumann, una delle figlie di Clara e Robert, che convive per tutta la vita con una nota cantante d'opera o le accorate lettere di von der Leyen alla moglie.
Anche questi dettagli fanno parte delle vite di queste persone che sembrano riprendere colore in queste memorie. Persone che si riunivano amabilmente per suonare il piano e il violino, cantare Lieder, conversare, passeggiare e ammirare con una dedizione tutta nordica la natura circostante. Non manca un interessante viaggio in Italia fatto dall'autore insieme a Brahms e la passione di Brahms per la lingua italiana - come è noto assai musicale.
Nel libro compaiono alcune lettere tra i due, dapprima più formali e gentilissime e dopo assai cordiali, passando dal "Pregiatissimo signore" del 1880 al "Caro amico" del 1883 pur continuando a darsi del lei (o meglio del Sie - loro - il nostro lei in tedesco).
E vi sono anche brani autografi di spartiti di Brahms e la sua firma autentica nonché poesie e traduzioni in un antico tedesco di canzoni popolari italiane.
Brahms
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